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Arlecchino “finisce” nel carcere a Marino del Tronto

Lo spettacolo della compagnia senigalliese Cantina Rablè rappresentato davanti ai detenuti del penitenziario ascolano

L'Arlecchino del Centro teatrale Senigalliese nel carcere di Marino del Tronto

Debutta nel carcere di Marino del Tronto lo spettacolo teatrale ‘Arlecchino servitore di due padroni‘ della compagnia senigalliese Cantina Rablé. E con esso il progetto di avvicinare il teatro alle carceri e i detenuti all’affascinante mondo del teatro.

Lo spettacolo – scritto e diretto da Carlo Boso, prodotto dal Centro Teatrale Senigalliese e dal Comune di Senigallia – è andato in scena lo scorso 25 maggio, permettendo a molti detenuti di assistere alla ripresa moderna di un testo quanto mai attuale nonostante sia stato scritto da Carlo Goldoni due secoli fa.

Il progetto – nato dal Centro Teatrale Senigalliese in collaborazione con le carceri marchigiane – è stato voluto da David Anzalone, direttore artistico del CTS e attore con particolari difficoltà motorie che impersona Arlecchino. Anzalone, noto come “Zanza”, si occupa da sempre del legame tra comicità e diversità, sviluppando una sua linea pedagogica che pone le radici nella ricerca dell’esigenza interiore di comunicare e nell’utilizzo del teatro non come fine, ma come mezzo di una ricerca introspettiva, sociale e politica. Un Teatro di Umanità, un teatro-luogo dove creare nuovi legami e ipotizzare nuove forme di vita sociale, che aiuti ad uscire dalla solitudine con la condivisione dell’esistenza. Naturale, quindi, la scelta del carcere come luogo di rappresentazione dello spettacolo teatrale.

Al termine della messa in scena, i detenuti dell’Istituto Penitenziario sono stati coinvolti dagli attori e dal maestro Carlo Boso, direttore dell’Académie Internationale Des Arts du Spectacle di Parigi e regista dello spettacolo, in un breve incontro.
«Siamo felici di poter dare ai nostri ragazzi la possibilità di assistere a spettacoli teatrali di tale livello, specie se riescono a portare in scena con la semplicità della commedia temi così importanti e complessi». Queste le parole con le quali si è espressa Lucia Di Feliciantonio, direttrice dell’Istituto Penitenziario di Marino del Tronto.

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