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Pesca, proteste per i nuovi tagli al settore: San Benedetto si mobilita

Operatori sul piede di guerra: se verranno cancellati i contributi, non rispetteranno il fermo pesca

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Il porto di San Benedetto del Tronto. Foto di Nazzareno Marcozzi

Niente indennizzi e nuovi tagli all’orizzonte. Così la marineria di San Benedetto del Tronto sta rischiando grosso. E per evitarlo si stanno annunciando varie iniziative di protesta come la non osservanza del fermo pesca di agosto.

Al centro della polemica ci sono i ritardi nei pagamenti di quei contributi che lo Stato elargisce nel periodo di fermo pesca perché i pescherecci e i lavoratori non “anneghino” con lo stop forzato.

Pescherecci a rischio dunque, ma la battaglia – tutta politica – non è ancora conclusa. Tanto che se non si vedrà a breve traccia dei tanto agognati indennizzi per il fermo pesca che da due anni sono attesi “come il pane”, allora la protesta prenderà corpo.

Ma all’orizzonte ci sono proprio i tagli a quel contributo ritenuto essenziale per le attività legate al mondo della pesca. Ancora nulla di ufficiale: solo voci su manovre che si preannunciano più pesanti di quelle degli anni precedenti.

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