Sono al lavoro i periti nominati dalla Procura della Repubblica di Ascoli Piceno per fare luce sulla tragica morte della mamma Francesca Galazzo, deceduta in seguito alla caduta da una giostra a San Benedetto del Tronto. Sono ancora tutte da chiarire le cause che hanno consentito al corpo della 27enne di scivolare dallo sling shot e cadere al suolo da un’altezza di circa 20 metri. Caduta fatale che dovrà essere dolorosamente ricostruita dagli agenti della Polizia di Stato sambenedettese e dai tecnici per capire cosa non abbia funzionato – se c’è stato un malfunzionamento – o cosa abbia contribuito alla morte di una giovane mamma salita su una giostra per potersi divertire un po’.

La capsula gravitazionale è stata posta sotto sequestro per permettere i rilievi e le indagini ma verranno effettuate delle prove che dovranno ripercorrere secondo dopo secondo la tragedia che ha scosso la zona di Porto d’Ascoli dove la mamma abitava ma anche l’intera riviera delle palme. Al vaglio degli inquirenti anche le testimonianze e i video amatoriali che potrebbero aggiungere alcuni dettagli su un presunto anomalo posizionamento della gamba della donna poi scivolata fuori dal seggiolino.
Altre risposte dovranno arrivare dall’autopsia in programma per martedì 18 luglio dopo una prima ricognizione cadaverica effettuata subito dopo la tragedia.

Dal canto loro, i giostrai hanno sempre affermato che i controlli di sicurezza e quelli della manutenzione erano stati effettuati. Nel frattempo sono due i legali nominati dalla famiglia per tutelarsi dall’accaduto e per chiedere giustizia.