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Grottammare, l’assessore Biocca interviene sulla riqualificazione del lungomare

"La scelta dell'Amministrazione di dare priorità ai pedoni è frutto di esigenze della comunità"

Rendering del nuovo lungomare di Grottammare

Gettare fumo negli occhi e riempirsi la bocca a nome della FIAB è solo un atteggiamento da esperti improvvisati. Forse Gianfilippo Straccia non sa che il riconoscimento “Comuni Ciclabili” attribuito alla nostra Città dalla FIAB Nazionale è dovuto a requisiti ben precisi, tra i quali l’esistenza di “ciclabili urbane e moderazione traffico e velocità”.

Le richieste di valutazione millantate dal Comitato non sono state poste all’attenzione della Fiab Nazionale, quale unica realtà a cui fare capo per promuovere l’uso quotidiano della bicicletta per proteggere l’ambiente, guadagnare salute e contrastare la crisi climatica. Premesso ciò, il “coordinatore del Comitato cittadino restyling lungomare”, che ha dubbi sulla sicurezza e sulla validità del progetto di riqualificazione del Lungomare centro, se guardasse attentamente il vialetto ovest si renderebbe conto che in realtà è già una ciclopedonale perché è stata realizzata più di 10 anni fa e ha contribuito ad ottenere il riconoscimento Fiab con tre bike smile.

È necessario ribadire ancora una volta che la Fiab è Nazionale e che non esistono Fiab provinciali. Nel comune di Ascoli c’è da anni un’ associazione Fiab locale alla quale è stato chiesto un parere che continua ad essere strumentalizzato!

Di recente, si è costituita un’associazione Fiab anche nel comune di San Benedetto ed entrambe aderiscono ai principi della FIAB Nazionale, tra i quali, incentivare i Comuni italiani ad adottare politiche a favore della mobilità ciclistica.

La scelta dell’Amministrazione di dare priorità ai pedoni è frutto di esigenze della comunità, senza nulla togliere alle biciclette, ma anzi regolamentarne l’utilizzo, così da rendere la viabilità, sia pedonale, sia ciclabile, più vivibile per tutti e a misura di persona. Regolamentare alcune vie per garantire sicurezza ai pedoni soprattutto nei mesi estivi, quando la coesistenza con le biciclette è più rischiosa, vuol dire tutelare le persone – soprattutto i bambini – e renderle libere di scegliere se andare a piedi o in bicicletta.

Alzare polemiche inutili per una regolamentazione che, in nome della sicurezza, prevede un cambio di percorso nei soli mesi di luglio e agosto – cioè per 2 mesi su 12! – denota la distanza abissale dalle esigenze del territorio, se non anche, forse, il tentativo di avere visibilità in vista delle prossime elezioni amministrative.

Alessandra Biocca
Assessore alla Sostenibilità ambientale e Salute

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