Delitto di Melania Rea, convocati i periti: Parolisi in bilico tra ergastolo e assoluzione
Al Palazzo di Giustizia di Ascoli Piceno sono stati chiamati i tre periti chiamati dal giudice per fornire risposte più certe sull’ora della morte e sul dna trovato nella bocca di Melania.
In sintesi i tre periti (la genetista Sarah Bruno, l’anatomopatologo Gianluca Bruno e l’entomologo Stefano Vanin) non sono giunti a conclusioni “certe”: non ipotizzati nè l’ora della morte, nè la provenienza e durata del dna trovato in bocca.
L’entomologo ha stabilito un periodo di tempo – ma più lungo di quello indicato dall’autopsia di Adriano Tagliabracci – nel quale Melania è stata uccisa. L’unica certezza, per tutti, è che la donna sia morta il 18 aprile.
Secondo i legali di Parolisi cadono così due pilastri dell’accusa (Melania morta tra le 14.30 e le 15.10 e ultimo contatto fisico della donna con il marito assassino), mentre la parte civile afferma che ciò non scalfisce le ricostruzioni precedenti basate sui dati, ma anche sui riscontri dei testimoni e delle indagini.
Per adesso Parolisi può incorrere in una condanna per omicidio (che se ci sarà sarà comunque pesante: ergastolo senza obbligo di reclusione diurna è il massimo che può ottenere con il rito abbreviato) o in un’assoluzione perchè innocente.
La sentenza arriverà verosimilmente entro il 12 dicembre, quando scadranno i termini della carcerazione.
di Redazione
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