Gli agriturismi si confermano meta privilegiata per il ponte di Pasqua nel Piceno
A renderlo noto la Cia - Confederazione Italiana Agricoltori di Ascoli Piceno e Fermo

Per il lungo ponte di Pasqua sono molti coloro che prenoteranno 2-3 giorni da soggiornare in qualche agriturismo del Piceno. Stanchi dei ritmi frenetici e dei rumori delle città, dal Sud al Nord italiana, molti vacanzieri opteranno per una breve vacanza rigenerativa a contatto con la natura e degustando del buon cibo a chilometro zero come sottolinea la Cia – Confederazione agricoltori di Ascoli e Fermo.
La cucina tradizionale, le bellezze della campagna, della riviera e dell’arte sono pronti ad accogliere i turisti. I menù delle aziende agrituristiche nel periodo pasquale, informa la Cia provinciale, rispettano sempre l’antica ritualità e le usanze enogastronomiche del periodo: ci sono le uova simbolo di rinascita, l’agnello legato alla tradizione cristiana, la colomba simbolo di pace e le torte rustiche con salame e formaggio. E poi ci sono i dolci a base di grano simbolo di resurrezione tra i quali le frittelle e le zucche con i germogli. La Cia di Ascoli Piceno sottolinea che tra i prodotti tipici del nostro territorio i più gettonati sono i formaggi tra cui il pecorino ascolano, il miele di Acacia ed i Mille Fiori, le pesche sciroppate della Valdaso, l’olio extra vergine di oliva, il vino bianco come il Falerio, il vino cotto e le carni d’agnello.
Prodotti che rimandano ai colori e profumi della stagione primaverile, in tutta la loro elevata freschezza. Una Pasqua dove la tradizione torna a trionfare nelle tavole degli italiani, sempre più attenti ad una sana alimentazione senza per questo rinunciare al piacere della buona cucina.
da: Confederazione Italiana Agricoltori di Ascoli Piceno e Fermo
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