Cristiano Doni, l’ex trequartista dell’Atalanta coinvolto nel giro del calcioscommesse, smentisce che la partita con l’Ascoli sia stata truccata. O perlomeno che dai giocatori bianconeri non ci sia stata “una particolare arrendevolezza” tale da falsare il risultato del match, finito poi 1-1.



Niente facile vittoria dunque, ma comunque l’ombra delle trattative rimane per i giudici della Procura di Cremona da cui è partito questo nuovo filone di indagine.

Sembra che l’ex preparatore atletico del Ravenna, Nicola Santoni, avesse suggerito a Doni, oggi ai domiciliari, che ci sarebbe stato un coinvolgimento di alcuni giocatori dell’Ascoli Calcio tale da rendere facile la vittoria atalantina. Cosa che poi non è avvenuta e per cui Doni sottolinea di esser stato spinto ad andare da Micolucci, che sarebbe stato non l’unico interessato, ma il referente di quella partita.

Continuano però le indagini del gip Guido Salvini per capire il grado di coinvolgimento dei giocatori della società ascolana attraverso le dichiarazioni dei protagonisti: l’ex centrocampista nerazzurro e il dentista anconetano Marco Pirani, considerato dai pm cremonesi una delle “menti” dell’organizzazione.

di Carlo Leone