Monica Ferrando conquista Ascoli Piceno con la sua mostra “L’oro e le ombre”
"Pensare all'oro in pittura - scrive l'artista - è ritrovarsi all'improvviso tra le ombre"

Continua fino al 13 settembre 2015 la mostra di Monica Ferrando “L’oro e le ombre” presso il Forte Malatestiano di Ascoli Piceno.
Monica Ferrando ha studiato pittura a Torino, poi a Berlino con il pittore astratto Frank Badur.
Ha esordito nel 1992 a Mantova con una mostra intitolata Kore, presentata da Ruggero Savinio.
In seguito ha tenuto mostre personali a Gelsenkirchen-Buer, Firenze, Milano, Scicli, Francoforte e ha partecipato a varie mostre collettive. Nel 2001 suoi pastelli sono entrati a far parte della collezione del Gabinetto dei Disegni e delle Stampe degli Uffizi.
Nello stesso anno ha ricevuto il Premio per la Pittura Tarquinia-Cardarelli.
Ha pubblicato studi su Poussin, Bellini, ShiTao, Arikha. Una monografia sulla sua opera è stata pubblicata da Moretti & Vitali nel 2000. È autrice, con Giorgio Agamben, della parte pittorica del libro d’arte La ragazza indicibile. Mito e mistero di Kore, Electa 2010, tradotto in diverse lingue. Dirige la rivista online De pictura. E, parallelamente agli studi di pittura, Monica Ferrando ha coltivato gli studi filosofici, a Torino e Berlino.
La mostra raccoglie opere quasi tutte recenti, oli, pastelli, inchiostri. “Pensare all’oro in pittura – scrive l’artista – è ritrovarsi all’improvviso tra le ombre“. L’oro, nella pittura di Monica Ferrando configura infatti una sorta di scheletro ontologico delle cose, istituisce una dimensione invisibile del visibile, divenendo, scrive ancora l’artista, “se non un atto religioso, un atto filosofico“.
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