Ascoli Piceno, Italia Nostra fa notare il possibile crollo delle Torri Merli
"Non possiamo non sollecitare l’effettuazione degli interventi urgenti e indifferibili"

Italia Nostra esprime la sua preoccupazione sulla questione “Torri Merli“.
“Con profonda preoccupazione stiamo seguendo la vicenda delle Torri Merli: da una parte la visione dell’inclinazione sempre più evidente di una delle due Torri; dall’altra il rimpallo di responsabilità tra i proprietari delle Torri e l’Amministrazione Comunale di Ascoli sulle cause di questo inquietante fenomeno e su chi dovrebbe provvedere a mettere in sicurezza queste fondamentali testimonianze della civiltà urbana di Ascoli, che viene indicata come città delle Cento Torri, anche se in realtà le torri erano molte di più e arrivavano probabilmente al numero di 200.
Da una parte i proprietari delle Torri percolanti sostengono che il cedimento delle Torri è procurato dal traffico automobilistico che si sviluppa sulla “rua” contigua alle Torri; dall’altra il Comune sostiene che ben altre sono le cause da ricercarsi, forse, anche nella vetustà delle costruzioni.
E’ evidente l’urgenza di individuare con precisione le cause di questo fenomeno e quindi non possiamo non rivolgere l’invito anche agli Organi di Tutela per un intervento che con la massima urgenza accerti le reali cause del dissesto in corso. Sarebbe, infatti, una “iattura” enorme per la città e per la sua immagine ormai consolidata da secoli il deprecato crollo di una o di tutte e due le torri. E ciò al di là del problema della sicurezza e della incolumità delle persone.
Quindi non possiamo non sollecitare l’effettuazione degli interventi urgenti e indifferibili per mettere in sicurezza questa testimonianza prestigiosa delle civiltà medioevale prima che accada l’irreparabile.
Attesa, peraltro, l’indifferibile necessità ed urgenza della messa in sicurezza delle due torri, si ritiene che , nel caso i privati responsabili non dovessero attivarsi per effettuare i lavori necessari alla salvaguardia dell’integrità dei beni monumentali, i lavori debbano essere effettuati comunque anche con risorse pubbliche, prevedendo in questo caso modalità compatibili di fruizione pubblica dei manufatti salvati dalla possibile malaugurata distruzione.”
da Italia Nostra – Ascoli Piceno
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