Area di crisi del Piceno: riqualificazione e investimenti sul territorio
Casini, Bora e Bravi: "Lavoro di squadra, opportunità e risorse per partire".
Rafforzare il tessuto produttivo attraverso la riqualificazione delle produzioni e incentivi agli investimenti; sostenere nuovi investimenti nei settori strategici; favorire la nascita di nuove iniziative, in particolare quelle proposte da giovani; favorire investimenti di grandi dimensioni; valorizzare la filiera agroalimentare e turistico-culturale; ricollocamento lavorativo e politiche attive del lavoro per gli assunti dalle imprese beneficiarie delle agevolazioni. Sono gli obiettivi sostenuti dall’accordo di programma per l’area di crisi complessa della Val Vibrata-Valle del Tronto e Piceno, sottoscritto la settima scorsa a Roma e presentata oggi (mercoledì 19 luglio, Ndr) alla stampa e alle istituzioni locali.
Nelle Marche comprende 40 Comuni (32 del Piceno e 8 del Fermano). Interessa i Sistemi locali del lavoro di Ascoli Piceno, Comunanza, San Benedetto del Tronto, coinvolgendo il 15% del territorio marchigiano e il 14% della popolazione regionale. Dispone di una dotazione finanziaria 31,8 milioni di euro (17 nazionali e 14,8 regionali), alla quale si aggiungeranno altre risorse provenienti da canali di finanziamento diversi, come quelli per la ricostruzione sismica.
Presso Piceno Consind, la vice presidente Anna Casini e le assessore alle Attività Produttive, Manuela Bora e al Lavoro, Loretta Bravi hanno illustrato le opportunità che si aprono al territorio, insieme a una serie di bandi regionali di prossima emanazione. “Il Piceno aspettava da tempo questa novità, che è arrivata ed era molto attesa – ha detto la vicepresidente Casini – Abbiamo operato come una squadra davvero integrata e in soli due anni abbiamo portato a casa un risultato che, per il nostro territorio, è importante sia per gli strumenti a disposizione, che per le risorse. È un’iniezione di fiducia per ripartire su basi concrete, dopo il recente sisma che ha sconvolto le Marche”.
L’assessora Bora ha sottolineato che “dopo nove anni si è finalmente concluso un lungo percorso, costruito con il territorio e con il Governo. Se ne è aperto un altro, oggi, fatto di grandi opportunità da cogliere e di investimenti da realizzare”. Bora ha chiarito che alle risorse dell’Accordo di programma se ne aggiungeranno altre, in particolare quelle del fondo di solidarietà: “Ai 280 milioni aggiuntivi già stabiliti, andranno sommati i 160 del Programma di sviluppo rurale e la settantina di milioni che il ministero per lo Sviluppo Economico sta predisponendo con diversi canali di finanziamento. Ora ci sono tante opportunità da cogliere e questa è una giornata piena di ottimismo”.
L’assessore Bravi ha ribadito che “le risorse ci sono, come pure le opportunità e dobbiamo allora uscire dalla crisi con una marcia in più. Significa che dobbiamo predisporre un progetto industriale forte, virtuoso che punti sulla caratteristiche economiche del territorio, ma attenta a una nuova formazione, altrimenti ritorniamo a una logica assistenzialistica che non serve. Dobbiamo evitare questo mordi e fuggi che c’è stato in passato, puntando sull’innovazione”.
Bravi ha anche anticipato “due buone notizie che provengono da Roma: la proroga della cassa integrazione ai lavoratori e ai disoccupati dell’area di crisi complessa del Piceno; la convergenza sull’emendamento per lasciare nelle zone del cratere l’organico scolastico pre sisma”.
Paolo D’Erasmo, presidente della Provincia di Ascoli Piceno, intervenuto all’incontro, ha sottolineato come “la Giunta regionale, a inizio mandato, ha raccolto la priorità numero uno del territorio, sempre richiesta dalle istituzioni e dalle forze economiche. Esigenza primaria che parte dal 2008 e che ora dobbiamo saper valorizzare elevando il livello di progettazione per puntare su una nuova industrializzazione del Piceno”.
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