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Pnrr, Fioravanti: “Bene il Governo, puntiamo su fondo perduto”

Il capoluogo piceno ha già intercettato 240 milioni di fondi europei

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Marco Fioravanti

“Dobbiamo concentrarci sulla parte del Pnrr a fondo perduto come hanno fatto gli altri Paesi. Noi abbiamo oltre 100 miliardi a debito, questo è preoccupante perché se le risorse vengono spese per le esigenze reali va bene, ma se finanziamo solo progetti esecutivi che magari non rispondono a un bisogno reale è una grave rischio”. Lo spiega Marco Fioravanti, sindaco di Ascoli Piceno, al secondo posto dopo quello di Milano tra i primi cittadini più amati in Italia secondo il ‘Governance poll 2023’ del Sole 24 Ore.

Fioravanti come sindaco di Ascoli Piceno il Pnrr lo conosce bene. Il suo comune è il quarto in Italia per finanziamenti: è riuscito a intercettare 240 milioni dei fondi europei “per trasformare e ristrutturare tutti gli edifici comunali, fare un asilo sociale e creare un’agenzia per dare affitti a basso costo a chi porta la residenza ad Ascoli Piceno, così combattiamo lo spopolamento che sta interessando tutte le aree interne, soprattutto l’Appennino centrale”.

Con così tanti cantieri aperti, Fioravanti sostiene che “il Governo ha fatto bene a porre subito in Europa il tema di ridiscutere il Pnrr perché deve esserci un’idea elastica: le esigenze di ieri non sono quelle di oggi, e quelle di oggi non saranno quelle di domani”. Bene, quindi, l’iniziativa del ministro Fitto “di ridiscussione delle regole e della visione del Piano”.

Il sindaco della città marchigiana, del resto, della flessibilità ha fatto virtù. Se gli si chiede a cosa deve la sua popolarità, risponde che contano “l’approccio e la vicinanza. Io – sottolinea – ho creato un rapporto orizzontale coi cittadini. Ad esempio da inizio mandato ho lanciato ‘Il caffè con il sindaco’. Ogni primo martedì del mese si va in un bar con le persone che hanno necessità di incontrarmi. Per me è importante perché ascoltando la voce del popolo riesco a riorientare la mia attività amministrativa. Sicuramente però all’ascolto è importante far subito seguire le azioni che metti in campo”. L’idea di rispondere alle esigenze reali delle persone la insegue dagli esordi della sua carriera politica. Nel 2012 era nel gruppo che scelse di seguire Giorgia Meloni nel progetto politico di Fratelli d’Italia. “Molti di noi – racconta – erano ragazzi, abbiamo seguito un’idea non misurando il ritorno. Volevamo un partito aperto, che poteva rispondere alle esigenze reali delle persone, portare avanti un’idea di nazione e di fare politica in modo diverso. FdI è nato senza fare molti calcoli e questo nel lungo termine ha premiato. Quando fai troppi calcoli in politica non riesci a lanciare il cuore oltre l’ostacolo” conclude.

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