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Scoperta maxi frode fiscale da 27 milioni di euro

Smascherato sodalizio criminoso dalla Guardia di Finanza di Ascoli Piceno

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Guardia di Finanza

L’operazione cosiddetta “Sugar Fraud”, condotta dalla Guardia di Finanza di Ascoli Piceno, ha portato alla scoperta di una maxi frode fiscale del valore di 27 milioni di euro e alla denuncia di sei persone (R.N., P.O., P.R., D.I., M.E. e L.O.).

La vicenda ha già avuto inizio l’anno scorso con l’esecuzione di ordinanze di misure cautelari personali nei confronti di 7 persone (C.R., D.L., S.A., S.M., C.A., D.L. e S.D.), con il deferimento all’Autorità Giudiziaria di ulteriori 3 soggetti (K.K., C.R. e A.O.H.) per i reati di bancarotta fraudolenta patrimoniale e documentale e contro il patrimonio nonché con il sequestro di due terreni, una villa ed un fabbricato siti nella provincia di Teramo e altri beni di significativo valore, tra i quali orologi di pregio e autovetture, per un valore complessivo di 1,2 milioni di euro.

Le Fiamme Gialle del Nucleo di Polizia Tributaria di Ascoli Piceno erano perciò già riuscite a sradicare questo sodalizio criminoso specializzato nella perpetrazione di reati fallimentari e di reati contro il patrimonio, effettuati attraverso la gestione di una decina di imprese commerciali.
I nuovi sviluppi della vicenda hanno però evidenziato l’esistenza di un’ulteriore società di fatto gestita dal medesimo sodalizio criminale, risultata sino a prima completamente sconosciuta al Fisco e perciò da considerarsi come un’“evasore totale”.

Le indagini sono state molto difficoltose soprattutto per l’assenza di dichiarazioni d’imposta e dall’occultamento della documentazione contabile da parte degli indagati. La polizia è dovuta quindi ricorrere ad accertamenti bancari e a riscontri fatti anche al di fuori delle Marche ed in particolare nel Lazio.
Alla fine i finanzieri sono comunque riusciti a svelare il meccanismo illecito di frode e la sua ricostruzione rivela l’assoggettamento a tassazione 10,6 milioni di euro ai fini delle imposte dirette, la presenza di altri 9
milioni di euro sottratti all’I.R.A.P., di 3 ulteriori milioni di euro evasi ai fini dell’I.Re.S. e di altri 4,3 milioni di euro ai fini dell’I.V.A.

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