San Benedetto, abbassamento fondale marino: Ambiente e Salute nel Piceno lancia l’allarme
Sotto accusa le piattaforme estrattive presenti nella zona

Ecco una nuova conferma di ciò che andiamo dicendo da ormai 7 anni, dall’inizio della nostra battaglia contro la realizzazione dell’impianto di stoccaggio gas nel sottosuolo di San Benedetto del Tronto: e cioè che l’impianto è dannoso sotto molteplici aspetti, in particolare per la sicurezza.
Sul giornale abruzzese, il Centro, è apparso un articolo con un’intervista al Geologo dott. Giovanni Marrone impegnato, con alcuni membri dell’INGV e del CNR, nello studio dei dati forniti dalla Rete Mareografica Nazionale. Il Geologo ha affermato che a seguito dei terremoti che si sono verificati in Adriatico negli ultimi anni, il fondale da San Benedetto alla Val Vibrata si sarebbe abbassato di parecchi centimetri: dai 50 agli 80, a circa un miglio dalla costa.
La responsabilità sarebbe da attribuire alle numerose piattaforme presenti nella zona. Sarebbero responsabili sotto un duplice aspetto: da una parte tramite l’attività estrattiva sarebbero responsabili della subsidenza, cioè dell’abbassamento del terreno, dall’altra stimolerebbero i terremoti.
Conclude mettendo in guardia contro la realizzazione di nuove piattaforme e la realizzazione dell’impianto di stoccaggio gas a San Benedetto.
Non si capisce come mai, nonostante studi e incidenti ne dimostrino la pericolosità, la procedura riguardante l’impianto di stoccaggio gas a San Benedetto, non sia ancora stata chiusa con la bocciatura del progetto.
da: Ambiente e Salute nel Piceno
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