Ospedale di Ascoli a pezzi: la Cisl è pronta ad un’azione forte
La situazione all’ospedale “Mazzoni” di Ascoli è di estrema emergenza. Risale alla mattina del 26 giugno l’ennesima rottura della TAC “multistrato”.
Il macchinario del 2005 – sicuramente non all’avanguardia – non è l’unico a creare problemi in ospedale: venerdì 23 giugno si è rotto il mammografo, mentre a novembre il litotritore.
Paolo Villa della Rsu è infuriato: “Abbiamo una radioterapia con due acceleratori degli anni ’80 fuori dagli standard qualitativi, così come tutti gli ecografi di cui disponiamo.
E poi ancora, siamo l’unico ospedale delle Marche senza una radiologia H24 e le liste d’attesa sono ulteriormente allungate dalla mancanza di tecnologia. Per non parlare dei posti letto: in 10 anni il dipartimento chirurgico ne ha persi 120“.
A causa della situazione precaria – ed in virtù della riunione di ben cinque ore svoltasi con la direzione dell’Area Vasta 5 lunedì pomeriggio – la Cisl è pronta ad un’azione forte.
Giorgio Cipollini promette: “In assenza di qualsiasi concreta iniziativa i primi di luglio organizzeremo un pullman per portare tutti gli operatori della sanità del Piceno in Regione, dall’assessore alla salute Mezzolani, e in Asur.
E ci rimarremo fino a quando non otterremo delle risposte per il nostro territorio.”
Cipollini sottolinea anche, come lo stesso direttore sanitario, Diana Sansoni, abbia evidenziato come per garantire i servizi occorrerebbero almeno 40 unità infermieristiche.
Inoltre Cipollini ricorda che “non è possibile accogliere un progetto di riorganizzazione dei servizi che vede ulteriori accorpamenti di unità operative, già accorpate dieci anni fa.
Vogliamo sapere che cosa rimarrà dell’ospedale, ormai vero e proprio poliambulatorio“.
di Veronica Crognaletti
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