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Parco Marino del Piceno, il M5S si scaglia contro l’inerzia di Enti e operatori

Patrizia Terzoni: "Fare un'area marina protetta non significa interrompere la pesca, come qualcuno ha detto a queste persone"

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Movimento 5 Stelle di San Benedetto del Tronto

Il Movimento 5 Stelle di San Benedetto del Tronto si interroga sulla costituzione dell’Area Marina protetta del Piceno di cui si parla dal 1998 e finora mai realizzata.
L’M5S ha così deciso di procedere all’interrogazione parlamentare del 25 marzo 2015 nr. 3/01394, a nome dei Portavoce per il MoVimento 5 Stelle Patrizia Terzoni, Cecconi, Daga, Mannino, De Rosa, Micillo, Zolezzi e Busto, che ha definitivamente chiarito l’arcano.

Riportiamo la risposta fornita dal Sottosegretario Velo Silvia (23 giugno 2015 seduta nr. 448): “In sintesi, l’istituzione dell’area marina protetta è stata di fatto impedita dalla duplice difficoltà della mancata condivisione territoriale e della mancata individuazione del consorzio. Quindi, possiamo dire che la procedura istituiva dell’area marina protetta potrà riprendere allorquando sussisterà un rinnovato interesse, con un’ampia condivisione del territorio interessato, sulle finalità stesse dell’area marina protetta, che sono in primis la tutela e la conservazione delle valenze ambientali e degli habitat marini.

Il Parco Marino del Piceno, quindi, –  accusa il M5S – non si è finora costituito a causa dell’inerzia degli Enti e degli operatori locali“.

Riportiamo testualmente una parte dell’intervento della parlamentare Patrizia Terzoni (in risposta al sottosegretario Velo): “Infatti, molto spesso, specialmente in Italia, un parco viene definito come un qualcosa che limita le attività, che limita la vita quotidiana delle persone, mentre invece non è così. Un parco può essere benissimo un’area di gestione integrata tra ambiente e attività produttive.

E questo lo dico anche con cognizione di causa perché proprio a San Benedetto del Tronto ha sede la facoltà di biologia marina dell’Unicam, dell’università di Camerino. C’è già, dunque, una facoltà che fa ricerca di biologia marina e c’è anche un sistema di persone che lavorano nel mare, i famosi lavoratori del mare, che poi sono anche costituiti in associazioni e sono pure i vongolari che comunque vivono del mare e sono loro stessi guardiani del mare.

Infatti, opporsi ad un’area marina protetta è anche un po’ limitante perché loro, insieme all’università di Camerino e insieme a tutti gli enti locali, potrebbero portare avanti quest’area marina protetta e integrarsi fra loro.
Infatti, fare un’area marina protetta non significa interrompere la pesca, come qualcuno invece ha detto a queste persone. E se qualcuno dà delle notizie fuorvianti o sbagliate a queste persone, logicamente queste persone si mettono contro gli enti locali e si mettono contro tutte le altre persone che, invece, vogliono quest’area marina protetta, andando ad innescare meccanismi di conflitto anche fra gli stessi cittadini.”

da Movimento 5 Stelle – San Benedetto del Tronto

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