Dopo lunghi mesi di indagini sul delitto di Melania Rea, gli inquirenti sono giunti ad una svolta: nella mattina di martedì 21 giugno è arrivata la notifica di avviso di garanzia per Salvatore Parolisi, marito della donna, con l’accusa di omicidio volontario.



Dal 18 aprile giorno della scomparsa di Melania Rea a Colle San Marco, vicino ad Ascoli Piceno, trovata morta due giorni dopo nel Bosco delle Casermette nel teramano, gli investigatori hanno portato avanti le indagini per districare gli elementipian piano raccolti, dagli interrogatori fino alle ricerche con i cani molecolari.

La conferma della svolta delle indagini sull’omicidio è arrivata dal procuratore della Repubblica di Ascoli Piceno Michele Renzo nella mattinata di martedì: arrivata la notifica di avviso di garanzia a Salvatore Parolisi e l’iscrizione dell’uomo nel registro degli indagati.

L’uomo dovrà comparire per il primo interrogatorio da indagato sul delitto della moglie 29enne Melania, venerdì 24 giugno ad Ascoli Piceno. Parolisi nelle ultime settimane, in licenza dal suo lavoro di caporalmaggiore dell’esercito, era tornato nel suo paese d’origine in Campania, Somma Vesuviana, con la figlia.
 
Nell’avviso di garanzia non ci sono richieste di misure cautelari, quindi l’uomo rimane, per ora, a piede libero. Tramite gli avvocati dell’uomo, nominati alla fine di maggio, in mattinata ha fatto sapere che “sono sereno, non ho nulla da temere”.

Forse per le dichiarazioni raccolte risultate contrastanti con quella di Salvatore Parolisi sul giorno della sparizione di Melania Rea e sui giorni seguenti, sulle relazioni extraconiugali scoperte dell’uomo e gli elementi trovati nella zona del delitto, gli inquirenti hanno emesso la dichiarazione del primo indagato per l’omicidio volontario della donna: il marito Salvatore Parolisi.

di Barbara Baldassari