Udienza al processo per l‘omicidio del piccolo Jason, il bimbo di pochi mesi scomparso nel giugno 2011 a Folignano e il cui corpicino non e’ stato mai trovato. Imputati davanti alla Corte d’Assise di Macerata sono la madre del piccolo, Katia Reginella, e il marito (che si sta separando dalla moglie) Denny Pruscino, che ha riconosciuto il piccolo, pur non essendone il padre naturale.

Dopo una lunga discussione sull’ammissione delle prove, la Corte d’assise ha aggiornato il processo all’8 ottobre: verranno sentiti i primi dieci testimoni dell’accusa, sostenuta il 2 ottobre in aula dal pm di Ascoli Cinzia Piccioni.

La Corte d’Assise ha ammesso la produzione di alcune lettere che marito e moglie si scambiarono dopo essere finiti in carcere a luglio 2011. Tra di esse vi sono quelle antecedenti l’incidente probatorio, nelle quale Pruscino dava indicazioni alla moglie sulla linea difensiva e sulla necessita’ di cambiare avvocato.

Non sono state invece acquisite leintercettazioni telefoniche del 2006, da cui emergerebbe che Pruscino avrebbe violentato Katia in un rapporto a tre, in quanto gia’ oggetto di un’inchiesta della Procura di Ascoli.

E’ stata ammessa le testimonianze di tre uomini, detenuti nel carcere di Ascoli, che hanno riferito dello sfogo di Pruscino: il giovane, in un momento di cedimento, avrebbe ammesso di aver ucciso Jason e anche di aver violentato la moglie.

Ammessa infine una perizia sulla trascrizione di intercettazioni telefoniche e ambientali nelle quali Pruscino si definisce “mente criminale” e in cui emergerebbe che i due coniugi erano preoccupati del fatto che qualcuno potesse ritrovare il bambino; secondo la difesa e’ la riprova che il cadavere di Jason non e’ stato distrutto, come sostiene l’accusa, ma occultato.