Monterubbiano: Festeggiamenti per la chiusura dell’anno scolastico

Inoltre in questa occasione i ragazzi avranno modo di confrontarsi con una buona rappresentanza del resto del paese, mostrando liberamente le loro idee e opinioni su come si vive nel paese e su cosa accade nel mondo, scambiandosi fra loro e con gli adulti, i vari punti di vista e le varie esperienze, sia a livello comportamentale che di impegno e profitto scolastico in seguito all’esperienza fatta.
si svelano le origini di Nonno Merope,
Secondo Apollodoro, Merope era un anziano veggente ricordato per aver insegnato l’interpretazione di sogni al nipote Esaco, che predisse la fine di Troia quando Ecuba, moglie di Priamo, sognò di generare una fascina di legna piena di serpenti.
Facendo un salto di tempo vertiginoso come la corsa di una cometa diretta verso la Terra, mi è capitato di accostare quanto diceva Apollodoro ad alcuni versi tratti da “Il vecchio e il bambino” di Francesco Guccini: “I vecchi subiscono l’ingiuria degli anni, non sanno distinguere il vero dai sogni, i vecchi non sanno nel loro pensiero distinguere nei sogni il falso dal vero”.
Fra Apollodoro e Guccini, come vedete, c’è ben più di qualche millennio di storia e di arte. E fa un po’ male che l’artista più vicino a noi nel tempo sia anche quello che presenta degli anziani, in questi versi estrapolati da un contesto più ampio, un’immagine così disperata.
Quindi, mi sembra che sia una cosa davvero bella per noi contemporanei che questo nome, Merope, sia stato scelto da Victor Rambaldi per il simpaticissimo nonno protagonista di “Amici per lo spazio” edito da Loescher.
Scelta non casuale, come scoprirete sotto, ma che oggi – con il senno di poi- assume ben altri significati a dimostrazione che, come diceva Umberto Eco, in realtà i libri si parlano fra loro: in Nonno Merope si ritrova molta della capacità dell’antenato troiano di avvicinare la vita ai sogni.
Sì, perché invecchiare potrà non essere una cosa bella, come sembra ritenere Guccini, ma è certo che le mani rugose dei nostri nonni ci avvolgono e ci fanno sentire al sicuro, mentre la loro voce ci racconta dei ricordi che riempiono i loro occhi.
Ed è proprio quella voce una delle magie più potenti che io conosca, perché trasforma la realtà, e ci dà la capacità di confrontarci con il tempo che passa e le cose che cambiano. È questo un po’ quello che cerca di fare anche chi insegna. Quindi è davvero un’ottima idea se nella Scuola Media “Calzecchi Onesti” di un bellissimo paese delle Marche, Monterubbiano, un’attenta insegnante di lettere, Daniela Miccoli, ha pensato di dedicare ai nonni la festa di chiusura dell’anno scolastico che si terrà il 10 giugno alle ore 21 nel piccolo ma pregevole teatro della cittadina.
Nel ringraziare ancora gli insegnanti per l’attenzione dedicata a “Amici per lo spazio”, vi racconto –accettatemi per un momento quale vostra nonna- che Merope in realtà è il nome di un nonno vero, del nonno cioè di Victor, e quindi del papà di Carlo Rambaldi, tre volte premio Oscar: e doveva ben essere un nonno eccezionale, se ha saputo ispirare le opere di Carlo e Victor, così diverse ma così piene di fantasia e creatività.
Permettetemi quindi di salutarvi con le belle parole di Maria Rita Parsi: ” I nonni sono coloro che vengono da lontano e vanno per primi, ad indagare oltre la vita; sono i vecchi da rispettare per
essere rispettati da vecchi; sono il passato che vive nel presente ed i bambini sono il presente che vedrà il futuro ” Buona Festa!
daAnna Grossi / Gina Basso
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