Sversamenti nel fiume Tesino, il parere del circolo Legambiente di San Benedetto
"Oggi siamo a pagare le conseguenze di un atto ignobile e vergognoso occorso nel nostro corso d'acqua"

Il circolo Legambiente “lu cucale” di San Benedetto del Tronto a nome del Presidente Sisto Bruni esprime forte preoccupazione per il danno occorso all’ecosistema fluviale e marino a seguito dello sversamento di sostanze inquinanti nel fiume Tesino.
“Da anni la nostra associazione, tramite iniziative come Goletta Verde e Operazione Fiumi, pone in primo piano la vulnerabilità dei nostri corsi d’acqua e sollecita maggiore attenzione, da parte di tutti, nell’utilizzo di prodotti che possono causare danni all’ambiente. Eravamo ottimisti – afferma Sisto Bruni – quando lo scorso anno abbiamo firmato, con tutti i Sindaci dei comuni e le associazioni che gravitano nell’alveo fluviale, il contratto del fiume Tesino, purtroppo oggi siamo a pagare le conseguenze di un atto ignobile e vergognoso occorso sul nostro corso d’acqua.”
“Se un evento del genere fosse accaduto in un periodo di maggior flusso turistico – continua Sisto Bruni – avrebbe creato seri problemi a tutto il settore e una pessima immagine della nostra costa picena. Riteniamo gravissimo ciò che è accaduto e ci auguriamo, per il futuro, che atti ignobili come quello accaduto sul fiume Tesino non si ripetano mai più in nessun corso d’acqua.”
“Confidiamo che le forze dell’ordine, impegnate nelle indagini, riescano a far luce in tempi rapidi sugli autori del vile attacco all’ecosistema fluviale e che diano risposte chiare in merito alla collettività tutta – conclude Sisto Bruni – ed esprimiamo piena solidarietà all’Amministrazione comunale di Grottammare, da sempre impegnata sui temi ambientali, per il danno d’immagine causato da questo avvenimento.”
Al fine di valorizzare il nostro bellissimo territorio e preservarlo da persone senza scrupolo che ne minacciano la sua integrità, invitiamo tutti i cittadini ad impegnarsi maggiormente nella tutela e salvaguardia dell’ambiente segnalando, alle autorità competenti e ad associazioni come Legambiente, situazioni critiche che potrebbero anche solo potenzialmente causare danni agli ecosistemi e alla salute delle persone.
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