Dal 31 luglio 2012 Ascoli è divenuta “un po’ di più” il capoluogo della maxi provincia che porterà la provincia ascolana ad unirsi a quella fermana e maceratese. Il voto era atteso per la giornata di lunedì 30 luglio, ma è arrivato il martedì: “ok” da parte di 217 senatori, “no” da parte di 40 e 4 astensioni.

Il sindaco Castelli spiega: “[…] In realtà la nuova superprovincia, con Ascoli capoluogo, potrebbe rappresentare quell’ elemento di riequilibrio rispetto all’Ancona-centrismo che da anni pervade la regione.

Ho fatto per nove anni il consigliere regionale e queste cose le conosco bene e anche per questo sono molto soddisfatto della scelta del Parlamento. Da questo punto di vista la collocazione del capoluogo ad Ascoli, nel sud del territorio, rappresenta persino una garanzia maggiore per la credibilità e la forza contrattuale del nuovo ente.

Spero che non ci siano posizioni localistiche da parte dei nostri cugini di ‘oltre Aso’. Ascoli è una città che ha tutte le caratteristiche e le carte in regola per rappresentare un territorio vasto come quello della nuova provincia“.

Nel pomeriggio di giovedì 2 luglio vi sarà il passaggio della proposta della “spending review“ alla Camera, con la discussione generale sul decreto prima delle votazioni, che inizieranno lunedì 6 alle ore 14.00.

Sicuramente con l’accorpamento delle province di Ascoli, Fermo e Macerata gli enti dovranno essere ridotti, ma con un “riordino” e non con una “soppressione“. Entro novanta giorni ciascuna Regione dovrà trasmettere al governo una proposta di riordino, altrimenti provvederà direttamente l’esecutivo.

Intervento confermato anche quello che prevede di destinare 800 milioni per i comuni: 300 da un fondo già dedicato alle amministrazioni locali e altri 500 da un fondo dell’Agenzia delle entrate, dalla quale verranno presi anche 100 milioni per ridurre il debito delle province.

di Veronica Crognaletti