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Attentato in Mali, un imprenditore di San Benedetto del Tronto sfugge alla sparatoria

Ferito uno dei suoi due collaboratori all'hotel Radisson a Bamako, dove i terroristi hanno sparato all'impazzata

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Una scena dell'attentato in Mali a Bamako

Anche l’attentato in Mali ha avuto una qualche ripercussione sull’Italia. Un imprenditore sambenedettese, difatti, è riuscito a scappare poche ore prima della sparatoria che ha causato decine di morti e ferito uno dei suoi due collaboratori.

Si tratta di Giovanni Cimini, 58enne imprenditore di San Benedetto del Tronto ed esponente di Confindustria Ascoli, che ha avviato un progetto in Mali con la sua azienda nel campo dell’energia rinnovabile; in Mali sono però rimasti due suoi stretti collaboratori, il 45enne Maiga Abdouramane Silvestri (cittadinanza malese e italiana per lui) residente nella stessa riviera delle palme, e Gnama Leon, tecnico 55enne residente a Montefiore dell’Aso. Questi ultimi hanno assistito alla sparatoria e uno di loro è rimasto ferito a una gamba.

Quasi la stessa sorte toccata ai due senigalliesi che stavano assistendo al concerto al Bataclan, la sala per spettacoli a Parigi, dove pochi giorni fa è avvenuto uno dei più tragici attacchi terroristici che la Francia abbia mai vissuto.
L’imprenditore Cimini se ne era andato da pochissime ore quando, nella hall dell’hotel Radisson, a Bamako, dove stavano preparando una conferenza per la presentazione di un progetto, si è verificata la sparatoria che ha causato decine di cadaveri, quasi 30. Per fortuna i due collaboratori stanno bene, ma la notizia ha rigettato la comunità internazionale nella paura per una situazione che sembra stia sfuggendo al controllo nonostante i blitz delle forze dell’ordine.

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