Un cortometraggio per la valorizzazione nel cinema dei luoghi terremotati delle Marche
Marche Landscape Cinefund: il primo piano è per il paesaggio marchigiano. Presentato ad Acquasanta Terme il progetto

E’ stato presentato mercoledì 30 agosto a Villa Cicchi ad Ascoli Piceno, il Fondo Cinematografico Speciale per il Paesaggio: una modalità innovativa di educare al paesaggio, alla sua cura e alla presa di coscienza della sua importanza anche nella vita quotidiana. E’ nelle finalità di Marche Landscape Cinefund, un progetto ideato da Marche Film Commission della Fondazione Marche Cultura e sostenuto dalla Regione Marche – Assessorato all’Urbanistica, Paesaggio che intende sperimentare e attuare politiche innovative di promozione e valorizzazione del territorio attraverso il sostegno a progetti cineaudiovisivi ed in particolare alla narrazione filmica dei luoghi. Elementi che appaiono ancora più attuali alla luce dei recenti eventi sismici che hanno colpito le Marche e in qualche caso modificato anche il paesaggio ed il suo racconto.
“C’è l’esigenza di comunicare un paesaggio che non è solo bellezza naturale ma così come viene percepito appartenente alla popolazione – ha evidenziato il vicepresidente della giunta regionale e assessora all’Urbanistica e Paesaggio, Anna Casini – ora un paesaggio ferito che ha bisogno di essere compreso nella sua profondità che è fatta anche delle anime che lo abitano. In questo senso Acquasanta è emblematica sia come paesaggio fortemente connesso con l’elemento acqua sia nella mentalità e volontà determinata a ripartire dopo le ferite subite, senza perdere la speranza. Questo progetto filmico – ha concluso- che non è documentaristico ma che racconta i luoghi e le persone e le relazioni umane servirà anche a far capire quanto sia fondamentale il rapporto con il paesaggio come valorizzazione dell’economia del territorio.”
“Per l’edizione 2016-2018 del Fondo,- ha spiegato Stefania Benatti , direttore della Fondazione Marche Cultura– si è avviata la collaborazione tra Fondazione Marche Cultura e Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma – Scuola nazionale di Cinema che proprio in questi giorni, fino a 31 agosto, sta effettuando le riprese di un cortometraggio nel territorio di Acquasanta Terme, scelto per “interpretare” una storia emblematica insieme al protagonista maschile Roberto Citran e alla popolazione locale, circa 40 persone impegnate nel cast tra cui la protagonista femminile Angelarosa Orsini . Il progetto di Marche Landscaape è una peculiarità delle Marche , non esiiste in altre regioni con queste finalità e siamo molto soddisfatti di questa collaborazione con la più prestigiosa scuola di Cinema italiana.“
Per la regia di Pier Lorenzo Pisano, il corto si intitolerà Così in terra e si ispira liberamente al racconto Casa d’altri di Silvio D’Arzo. Prodotto da CSC Production si tratta del saggio di diploma oltre che della regia, di tutti i reparti di cinematografia, dal suono al datore luci, e il progetto filmico viene seguito dal regista Gianni Amelio, docente al CSC.
Roberto Citran, il protagonista del cortometraggio che durerà circa 15 minuti , dopo aver spiegato che è legato alle Marche da molto tempo anche per un ricordo affettivo – “qui ho concepito mio figlio che ora ha 19 anni e durante le riprese di un film mia moglie veniva a trovarmi … e poi ho frequentato agli inizi della carriera il Festival di Polverigi” ha parlato di un’esperienza unica e toccante, dove la finzione si sovrappone e si mescola alla realtà drammatica. “Non nascondo che ascoltando le storie vere delle persone con cui giriamo le scene qualche volta mi sono sentito spiazzato, disarmato e commosso come il prete che interpreto. Per capire questo dramma bisogna vivere accanto alle persone, ascoltarle e non basta un reportage in tv, occorre un occhio sensibile ma soprattutto, bisogna venire in questi luoghi per ricevere la forza di queste persone. Abbiamo lavorato a questo film senza la minima forma di morbosità o voyieurismo ma solo evidenziando i rapporti tra le persone.”
Alla conferenza stampa è intervenuto anche il sindaco di Acquasanta Terme, Sante Stangoni che ha ricordato l’esigenza delle popolazioni terremotate di essere capite e sostenute anche moralmente per andare avanti e non perdere la speranza. E anche un film come questo è importantissimo per sentirsi non abbandonati ma valorizzati. “
Già dal 2013 la Regione Marche – Servizio Urbanistica, Paesaggio, Informazioni Territoriali e Fondazione Marche Cultura hanno attivato il Fondo cinematografico triennale denominato Marche Landscape CineFund (MLCF) finalizzato alla valorizzazione del paesaggio delle Marche attraverso la produzione cinematografica e audiovisiva. A tale scopo è stata istituita una Commissione di valutazione dei progetti che per il biennio 2016-2018 ha voluto focalizzare l’attenzione sulle nuove leve di giovani autori, avviando una collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma- Scuola Nazionale di Cinema. Il corto che si sta girando in questi giorni nelle frazioni di Acquasanta Terme (Quintodecimo, Tallacano, San Vito, Cascate di Forcella – Mulino Pompili) esprimerà il senso profondo del paesaggio regionale, inteso come landscape sia ambientale che umano, cioè un sistema complesso di ecosistemi in cui si integrano gli eventi della natura e le azioni della cultura umana. In tal senso un particolare risalto sarà dato alle zone drammaticamente segnate dal sisma.
Le riprese sono realizzate grazie alla collaborazione e al supporto logistico di Marche Film Commission – Fondazione Marche Cultura e del Comune di Acquasanta Terme, dei Vigili del Fuoco – Comando Provinciale di Ascoli Piceno, della Croce Verde di Acquasanta Terme che si sono adoperati per fornire la massima collaborazione, disponibilità e assistenza a rendere agevoli e sicure le operazioni di ripresa sui diversi territori.
Dalla sceneggiatura (di Flaminia Gressi, Nicoletta Senzacqua e Pier Lorenzo Pisano):
Il paese è vuoto. Non c’è rimasto quasi più nessuno, nemmeno le case, crollate quasi tutte dopo l’ultimo terremoto. C’è silenzio. Solo durante la messa arriva gente dai paesi limitrofi: una decina di anziani che vivono ancora qui perché non hanno nessun posto dove andare e nessuno che li aspetta. Lo dicono anche durante la confessione, che sono soli, non sono nemmeno più capaci di far peccato perché non c’è l’occasione. Abbandonati a far la vita dei santi. Poi, un giorno, durante i canti della messa, risuona una voce diversa dalle altre, un canto limpido. Il prete rincorre quella voce, e vede una donna anziana vestita di scuro che si dirige verso la collina con una capra al seguito…
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