Proseguono le indagini sull’omicidio di Melania Rea, la 28enne scomparsa il 18 aprile a Colle San Marco in provincia di Ascoli e trovata morta a Ripe di Civitella (Teramo) il 20 aprile scorso. Ancora il delitto della donna è un vero e proprio giallo.

Al vaglio degli inquirenti sono ancora tutte le ipotesi, dato che ancora non si ha la certezza nè sul luogo dell’assassinio, nè sul numero e il sesso del/degli assassini.

Gli esperti stanno continuando ad acquisire le testimonianze dei presenti nel luogo della sparizione, del marito di Melania Rea, dei conoscenti e familiari; stanno analizzando i reperti catalogati nel luogo del ritrovamento, come le siringhe e il laccio emostatico, e oggi uno scontrino è stato trovato all’interno di un bidone che potrebbe aiutare nella ricerca di qualche testimone. Analisi anche nel luogo della sparizione della donna e degli indumenti indossati dal marito nel tragico giorno.

Trovate anche tracce di sangue nell’auto di Salvatore Parolisi, marito della donna, che verranno analizzate dal Ris di Roma, e in uno chalet di legno a Ripe di Civitella, vicino a dove è stato trovato il corpo della donna: non è ancora detto infatti che questi reperti biologici appartengano alla donna.

I primi risultati delle analisi arriveranno nella prossima settimana, ma per il responso totale ci vorrà un mese circa.

L’attenzione degli inquirenti è comunque per adesso incentrata su tre persone: il marito della donna, apparso la sera di mercoledì 27 nel programma televisivo “Chi l’ha visto”, dove ha dichiarato in diretta di essere pronto a sottoporsi all’esame del Dna, un agente di polizia penitenziaria, amico di Parolisi, che era con lui il giorno del ritrovamento e un operaio di Folignano, vicino di casa della coppia.

La polizia sta eseguendo accertamenti sulla donna vista camminare il giorno della scomparsa di Melania Rea, e inoltre stanno cercando di ritracciare chi ha visto per primo e avvertito del corpo senza vita di Melania.

di Barbara Baldassari