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San Benedetto, a scuola si parla di impronta idrica, tecnologia e RAEE

Coinvolte due classi della scuola primaria "Marchegiani"

Progetto nelle scuole di San Benedetto

A pochi giorni dalla conclusione della Settimana europea di riduzione dei rifiuti – SERR oggi con Marche a Rifiuti zero e le classi 3 C e 3B della Primaria Marchegiani di San Benedetto del Tronto abbiamo riflettuto sull’acqua come risorsa preziosa e su come ogni cosa che usiamo abbia una impronta idrica: un contributo di acqua necessario per produrre cibo, oggetti e tecnologie che ci accompagnano ogni giorno. È stato importante capire soprattutto quanto la tecnologia incide sull’utilizzo dell’acqua e come, se gestita bene, possa ridurre gli sprechi e proteggere l’ambiente.

Ogni apparecchio e ogni dispositivo elettronico hanno un’impronta idrica: dalla produzione delle parti al funzionamento finale. Ad esempio, per costruire un telefono, un computer o una lavatrice serve acqua in vari passaggi, come la lavorazione dei materiali, la generazione dell’energia necessaria e la produzione dei componenti.

Pensare all’impronta idrica della tecnologia ci aiuta a scegliere prodotti più efficienti e a preferire modelli duraturi o riciclati, così da ridurre la quantità di acqua impiegata lungo tutto il ciclo di vita.

Anche i piccoli gesti, come prolungare la vita degli strumenti (riparazioni, riuso, riciclo) e il corretto smaltimento dei RAEE contribuiscono a contenere l’impronta idrica associata alla tecnologia.

Come si gestiscono i RAEE? (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche)

I RAEE sono rifiuti speciali: contengono materiali utili (metalli, plastica, componenti) ma possono inquinare se smaltiti in modo scorretto. Recuperare e riciclare correttamente questi rifiuti permette di risparmiare risorse naturali, ridurre l’uso di acqua necessario per estrarre nuovi materiali e limitare l’inquinamento. È importante non eliminare RAEE nel cestino comune: portateli nei punti raccolta, come appositi contenitori a scuola o nei centri di raccolta comunali. A casa si può applicare una piccola regola: quando un apparecchio arriva a fine vita, pensare se è possibile ripararlo, donarlo o conferirlo correttamente per il riciclo.

Dato che San Benedetto si trova sul mare, abbiamo parlato anche di inquinamento, a partire dalle plastiche e microplastiche che finiscono in mare a causa del littering: abbiamo capito che la plastica può spezzarsi in piccolissimi frammenti che diventano microplastiche, presenti nell’acqua e negli alimenti. Ridurre l’uso di plastica usa e getta e preferire contenitori riutilizzabili aiuta a limitare questo fenomeno. Utilissimo è anche preferire l’acqua del rubinetto all’ acqua in bottiglia. L’acqua del rubinetto è sicura e controllata, e costa molto meno; scegliere borracce riutilizzabili è una scelta concreta per proteggere l’acqua e ridurre i rifiuti plastici.

Durante il laboratorio, i ragazzi hanno individuato 10 idee semplici per tutelare l’acqua:

1) Usare borracce riutilizzabili e riempirle con acqua del rubinetto

2) Chiudere il rubinetto mentre ci si lava i denti o le mani

3) Fare docce più brevi e lavaggi efficienti (lavatrice/lavastoviglie)

4) Preferire cibi vegetali per ridurre l’impronta idrica

5) Riparare perdite e controllare rubinetti/WC a casa e a scuola

6) Scegliere prodotti tecnologici duraturi, riparabili ed efficienti

7) Raccogliere e usare l’acqua piovana

8) Riconoscere l’importanza dei RAEE e conferirli ai punti raccolta

9) Valorizzare l’acqua di rubinetto a scuola e a casa

10) Sensibilizzare amici e familiari: piccoli gesti quotidiani, grandi effetti

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